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Si è conclusa nel fine settimana l’operazione “Khoya”, indagine condotta dalla Sezione Operativa dei Carabinieri di Biella sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, finalizzata a contrastare il fenomeno dello spaccio nei boschi, particolarmente diffuso nel territorio provinciale.
L’attività investigativa si è concentrata sulla mappatura della rete di acquirenti, spacciatori e fornitori attivi nella zona boschiva della Valle Elvo. Attraverso un attento monitoraggio dei movimenti degli acquirenti e dei pusher, supportato da sequestri di sostanze stupefacenti che ne hanno confermato l’operatività, gli inquirenti sono riusciti a risalire ai canali di approvvigionamento, localizzati principalmente nell’hinterland milanese.
L’indagine ha consentito di individuare cinque persone, delineando con chiarezza i rispettivi ruoli all’interno della rete: dai fornitori agli autisti incaricati del trasporto di cocaina, eroina e hashish, fino agli spacciatori al dettaglio.
Su richiesta della Procura, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso misure cautelari personali coercitive, eseguite dai militari del Nucleo Operativo Radiomobile con il supporto delle unità cinofile e dei Carabinieri di diverse Compagnie dell’area milanese. Per tutti gli indagati è stato disposto il divieto di rientrare nel Biellese.
Nel corso delle perquisizioni, effettuate nelle prime ore di sabato 25 ottobre, sono stati sequestrati telefoni cellulari, computer, agende e taccuini contenenti appunti sull’attività di spaccio, oltre a bilancini e materiale per il confezionamento delle dosi.
L’operazione “Khoya” ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale ben strutturata e rappresenta un importante passo avanti nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nella Provincia di Biella.
Si precisa che le indagini sono ancora in corso e che gli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, potranno fornire elementi a propria difesa nelle successive fasi del procedimento.